Nasce la “data community” dedicata al valore economico del patrimonio informativo delle aziende, il cui primo evento sarà “Data To Value” a Reggio Emilia: giovedì 14 settembre 2023 nell’Auditorium Credem presso Palazzo Spalletti Trivelli sono attesi oltre 150 professionisti dei dati. In particolare, durante il workshop verrà presentato il nuovo modello di analisi per calcolare il contributo concreto degli asset informativi, anche in termini monetari, nei bilanci delle aziende. La discussione verrà allargata ai presenti tramite sessioni interattive.
Data To Value: relatori e gruppi di lavoro
In agenda al mattino i contributi, tra gli altri, degli esperti di Credem (il vice chief operating officer Ettore Corsi, il chief data & analytics officer, Stefano Zoni e la information governor Elena Testoni), Università di Modena e Reggio Emilia (Franco Francia, docente e vicepresidente DAMA Italy), Irion (Mauro Tuvo, principal advisor, autore del libro “Data Governance” edizioni FrancoAngeli e componente comitato scientifico DAMA Italy, chapter italiano dell’associazione internazionale; Egle Romagnolli, head of marketing e curatrice del libro; coordinatrice comitato scientifico DAMA; Mario Vellella, domain advisory leader e comitato scientifico DAMA; Giacomo Saggioro, senior business & data management consultant.
Sarà dato spazio anche al racconto del patrimonio artistico della location emiliana, previsti anche una visita guidata a gruppi e un pranzo di networking. I gruppi di lavoro sulla Data & Analytics Valuation, la disciplina che si occupa di quantificare il contributo economico che si può generare dal patrimonio informativo aziendale, saranno due: il primo si focalizzerà sulla Governance e in particolar modo sulla Program Valuation (l’intero presidio della data governance) e Project Valuation (capire l’ordine di priorità e il valore economico delle singole iniziative); il secondo sulla Analytics Evaluation (tra cui Advanced Analytics e AI). Altre iniziative per il futuro riguardano la valorizzazione economica della “cultura del dato” (Data Culture Evaluation), la Data Monetization e la AI Governance.
Value Based Data Governance: il modello
Francia, Romagnolli, Testoni, Tuvo e Zoni sono i cinque co-autori del white paper “Value Based Data Governance” (disponibile per il download gratuito) che mira a far avanzare il dibattito tra gli addetti ai lavori, proponendo un nuovo modello di analisi e calcolo del valore economico, sia dei programmi di data governance nel complesso, sia dei singoli progetti e iniziative di governo dei dati.
In estrema sintesi, la Data Governance “è l’esercizio dell’autorità e del controllo (pianificazione, monitoraggio e applicazione) nella gestione degli asset dati” (fonte: dama.org). Un approccio moderno alla gestione dei dati è un prerequisito essenziale per abilitare il percorso di crescita di un’azienda verso la cosiddetta data driven company. Gli autori individuano cinque livelli di maturità di un presidio di governo dei dati: da “iniziale” (wave 1) a “ottimizzato” (wave 5).
In quest’ottica, il paper è un punto di riferimento per determinare in modo concreto i casi d’uso (use case) delle soluzioni di data management in azienda, nonché i tipi di rischio correlati a questi progetti, come possono incidere e come mitigarli il più possibile. Sono almeno sette i benefici di una gestione dati proattiva, di cui si parlerà nell’evento: efficienza operativa e ottimizzazione dei costi, mitigazione dei rischi, velocità e agilità di esercizio ma anche quella progettuale, qualità dei processi decisionali, brand reputation e compliance “by design”.