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perAspera 2018: rivisitare la città attraverso il contemporaneo

per aspera

Dieci lavori e dieci luoghi diversi, interpretati dagli artisti attraverso il linguaggio del Contemporaneo: da domenica 16 a domenica 23 settembre torna l’undicesima edizione di perAspera, festival multidisciplinare di arti che vedrà protagonista la città e l’area metropolitana di Bologna. 

perAspera 2018: le opere e gli artisti dell’undicesima edizione

Interpretare gli spazi – pubblici, storici, abitati – attraverso pratiche che vanno dalla performance all’installazione, dalla danza al live electronics, senza dimenticare i cortometraggi, i talk e la pratica filosofica, sulla base del tema guida di questa edizione: pelle. Luoghi simbolici e importanti per la vita comune, palazzi storici, e collettori culturali, vengono ri-abitati e reinterpretati grazie al gesto artistico che assume valenza di portavoce e interprete  del contesto storico-sociale attuale.

Diverse le anteprime, come il lavoro realizzato a Monte Sole da Fabrizio Favale dal titolo “Le supplici”: un’opera per cinque danzatori all’interno del Parco Storico, luogo in cui avvenne un eccidio, un evento di fronte al quale non ci sono parole, ma soltanto corpi che dialogano con gli elementi geografici.

Noemi Diamantini, classe ’93, nel suo “Vkproject” parte dal gioco della morte online – il Blue Whale Challenge, di cui si è tanto parlato nei mesi scorsi, e sviluppa una riflessione sull’adolescenza e sul corpo fragile, sull’intimità spesso negata o esposta, allargando al contempo gli orizzonti dell’analisi a manipolazione della comunicazione come forma d’arte.

Ivana Ruffolo circonda la Casa Museo Giorgio Morandi con la sua opera “Perle Mon Amour”, una gigantesca collana metafora di una ferita a cui l’artista reagisce creando un legame.

L’installazione è il punto di partenza per le pratiche filosofiche sui temi dell’identità e dell’appartenenza di Filò, start-up dell’Università di Bologna; la compagnia bolognese DNA lavora invece sull’interpretazione del legame dell’artista con la realtà fuori di lei/lui, con un progetto in cui due danzatori compongono la loro collocazione nel
mondo sopravvivendo a un naufragio e trovando rifugio ne La Pancia della Balena.

Il musicista Vincenzo Scorza presenta in anteprima il live electronics “Frame/Texture/Dots”, per il quale sceglie come dispositivo un piccolo sistema modulare analogico. La performance audio-video “Alle Rocce di BST” è invece giocata su frammenti di immagini sviluppate e trattate dal vivo su cui specularmente si incidono suoni, sempre irripetibili perchè non fissati.

Un incontro sulle identità e sulle loro costruzioni, ricostruzioni e decostruzioni è quello con Mariella Popolla, ricercatrice all’Università di Genova, e Fran Stable, regista e attivista, che analizzeranno il linguaggio della performance e del cinema nella loro capacità di definire e sovvertire i confini della creazione dei corpi e dei desideri. Lo stesso tema, dal punto di vista cinematografico, verrà sondato anche attraverso la selezione di cortometraggi dell’Hacker Porn Film Festival, una rassegna nata a Roma nel 2017 per dare valore e visibilità alle produzioni indipendenti focalizzate sulle pratiche artistiche e sulle narrazioni sul corpo e i suoi linguaggi. Il collettivo multimediale 7-8 chili presenterà infine una video-installazione, “La nuca è un mistero per l’occhio”, commissionata da perAspera per il Mercato Albani di Bologna, e fatta da interviste, domande a chi passa trasposte in un documentario.

I luoghi di perAspera 2018

Ecco i dieci luoghi che saranno coinvolti dalla rassegna:

  • Palazzo Malvezzi de’ Medici
  • Mercato Albani
  • ADIACENZE
  • eLaSTiCo faART
  • Kilowatt – Le Serre dei Giardini Margherita
  • SpazioAltrove
  • Parco Storico di Monte Sole
  • Casa Museo Giorgio Morandi
  • Fienili del Campiaro a Grizzana Morandi
  • Villa Smeraldi a Bentivoglio

Il festival perAspera è realizzato con il contributo di Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna e Città Metropolitana di Bologna. L’ingresso è gratuito con tessera associativa (gratuita) e contributo libero. Le pratiche filosofiche sono a prenotazione obbligatoria fino al raggiungimento del numero massimo di posti disponibili.

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